articoli a cura di Dentisti Italia
Sapevate che...
Lo smalto dei nostri denti assorbe, quotidianamente, una determinata quantità delle sostanze che sono contenute nei cibi che mastichiamo e nei liquidi che beviamo?
Con il tempo, tali sostanze tendono ad accumularsi, creando un’antiestetica patina giallognola sulla superficie esterna dei denti. Avere un sorriso spento, non è sinonimo di buona salute, inoltre l’accumulo della placca e del tartaro, può provocare serie ed irreversibili patologie orali.
Per questo motivo, i dentisti consigliano sempre di eseguire, almeno due volte all’anno, un’igiene orale professionale e uno sbiancamento dentale, conosciuto anche come Dental Bleaching.
Si tratta di una tecnica ampiamente utilizzata, che permette di:
È un ottimo procedimento che, se ripetuto in maniera costante durante l’anno, migliora realmente l’aspetto dei denti. Logicamente non deve essere considerato come una tecnica assoluta per risolvere i fastidiosi inestetismi presenti sui denti, bensì come una valida alternativa ai procedimenti estetici più articolati e sicuramente più costosi.
Molte persone, spesso, confondono i due trattamenti, ma in realtà si tratta di due procedimenti molto differenti tra loro: il Dental Bleaching, comunemente noto come sbiancamento dentale, permette di rendere i denti più bianchi; mentre il secondo, la Detartrasi, ossia l’igiene orale professionale, serve per rimuovere, in profondità, la placca batterica ed il tartaro, accumulatisi nel tempo.
Gli specialisti autorizzati a questi trattamenti sono rispettivamente: l’Odontoiatra e l’Igienista dentale.
Esistono due modalità di sbiancamento dentale:
Prima di tutto è bene suddividere le macchie in due gruppi: esistono le macchie di natura estrinseca e le macchie di natura intrinseca.
Le prime sono dovute: all'avanzare dell'età; all’assunzione di particolari medicinali; al fumo; a particolari cibi e bevande come ad esempio il tè, il vino rosso, il caffè, i mirtilli, ecc..
Le seconde, invece, sono macchie che si formano all’interno dei denti e possono essere causate da: un'eccessiva esposizione al fluoro, durante l’età evolutiva; oppure, anche, all’assunzione di particolari antibiotici (tetracicline) durante la seconda fase della gravidanza.
Lo sbiancamento dentale permette di ottenere risultati nettamente più vantaggiosi ed evidenti sulle macchie superficiali, estrinseche, provocate, come detto sopra, dall’età, dal cibo, dal fumo e dalle bevande.
Prima di effettuare un Dental Bleaching, il dentista consiglia sempre di valutare attentamente l’eventuale presenza di processi cariogeni in atto ed eseguire un trattamento mirato della carie, qualora ci fosse.
Questo per evitare che le sostanze sbiancanti penetrino nella carie e raggiungano, il cuore del dente, ossia la polpa, danneggiandola seriamente.
Un trattamento sbiancante non ha, solitamente, effetti collaterali sul paziente.
Dopo il trattamento, si può avvertire solo una maggiore, ma temporanea, sensibilità dentale; oppure una leggera irritazione gengivale, dovuta all’azione dell’agente sbiancante. Fastidi che facilmente scompaiono nell’arco di poche ore, senza l’assunzione di alcun farmaco.
È consigliabile non eseguire lo sbiancamento dentale su donne in gravidanza, perché non sono ancora molto chiari gli effetti che potrebbero avere le sostanze sbiancanti sullo sviluppo del feto.
Dopo il trattamento è consigliabile non fumare e non consumare, per almeno 4 ore, particolari alimenti (mirtilli, caramelle, cioccolatini ecc.). o bevande (vino rosso, tè, caffè ecc.), contenenti coloranti chimici, che potrebbero danneggiare i risultati del trattamento.
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