La Gnatologia, (gnathòs-mandibola), è una branca dell’odontoiatria, che si interessa dello studio, della diagnosi e della cura delle parafunzioni masticatorie, fonetiche e posturali, ovvero di tutti quegli aspetti fisiologici, patologici e funzionali, riguardanti il sistema mandibolare.

A volte anche un dente storto, oppure un ponte non eseguito in modo perfetto, possono causare un leggero spostamento della mandibola, provocando forti contrazioni muscolari, che inducono le articolazioni a lavorare male.

La mandibola è un’articolazione doppia, che collega l'osso mandibolare all'osso temporale del cranio. Dalla mandibola dipende l’intero bilanciamento posturale di una persona.

La funzione principale dell’ATM, ossia dell’articolazione temporo-mandibolare, è quella di muovere la mandibola nelle tre dimensioni spaziali.

Nel momento in cui si verificano delle disfunzioni, possono verificarsi dei disturbi anche di grave entità, con conseguenze fisiche e psicologiche sul paziente. Studiando le correlazioni esistenti tra le due arcate dentali con le ossa cranio-mandibolari, è possibile risolvere diversi tipi di disturbo.

Stando alle ultime statistiche, sembra che più di 400 milioni di persone, a livello mondiale, soffrano di disturbi articolo-mandibolari, riguardanti l’area oro-facciale.

Grazie alle moderne scoperte e ai numerosi studi effettuati negli ultimi anni, oggi, la gnatologia è arrivata a considerare l’organismo umano in un’ottica del tutto olistica, valutandolo nella sua interezza. Questa visione presuppone l'esistenza di collegamenti tra le varie parti del corpo, un fattore indispensabile, se si vuole trovare la soluzione giusta al problema.

Chi è e cosa fa lo gnatologo?

Generalmente, molte persone, per allineare i propri denti e risolvere eventuali problemi di malocclusione si rivolgono al dentista. Però spesso non basta, è necessario l’intervento di uno gnatologo, ovvero di un professionista esperto e specializzato nei seguenti disturbi:

• malocclusioni;
• disturbi riguardanti le articolazioni temporo-mandibolari;
• problemi riguardanti riabilitazioni implanto-protesiche.

Un’accurata valutazione gnatologica permette di studiare le reali condizioni del paziente, individuare possibili malocclusioni e suggerire funzionali interventi correttivi.

Se il paziente lamenta un dolore acuto o particolarmente forte, lo gnatologo può intervenire, anche, prescrivendo una terapia farmacologica; oppure consigliando l’utilizzo di un bite, se ritiene necessario rilassare la muscolatura oro-facciale.

Se una persona accusa uno o più di questi sintomi è bene che si rivolga subito ad un bravo gnatologo, in grado di diagnosticare il problema ed individuare la terapia più idonea da seguire:

• acufeni;
• onicofagia;
• difficoltà di apertura e chiusura della bocca (click della mandibola);
• mal di schiena (sciatalgie) e mal di gambe;
• bruxismo;
• instabilità motoria;
• difficoltà alla deglutizione;
• micro o macro traumi (colpo di frusta, etc.);
• dolori al viso;
• asimmetria dento-scheletrica;
• problemi posturali;
• vertigini;
• -cervicale da occlusione;
• morso profondo o morso aperto.

Trovare la giusta soluzione ad un disturbo posturo-occlusale, spesso, risulta molto complesso; per questo, è necessario un approccio sinergico con altre discipline, come ad esempio l’osteopatia, l’ortopedia, la naturopatia, la fisioterapia, la chiropratica, la neurologia, etc. In questo modo è possibile garantire al paziente risultati soddisfacenti e soprattutto duraturi nel tempo.

Che cos’è un bite?

Il bite è una mascherina, realizzata in resina, molto utilizzata nel trattamento gnatologico. È anallergico, elastico e removibile.

Viene realizzato in base alla conformazione dentale del paziente. Deve essere applicato all’arcata superiore o inferiore della bocca, soprattutto durante la notte.

Permette di proteggere i denti dal processo di usura, in caso di digrignamento o di bruxismo.

Inoltre, con l’utilizzo del bite è possibile alleggerire tutte le tensioni muscolari, ottenendo un graduale ripristino di tutti gli schemi posturali compromessi.

Oggi, hanno inventato anche specifici dispositivi intra-orali, progettati appositamente per gli sportivi, che riducono notevolmente l’energia dispersa dai muscoli masticatori, durante le attività sportive.

A tal proposito, esistono diversi tipi di bite, in base al disturbo presentato dal paziente:

• Bite Neuromuscolare: consigliato se si vuole ottenere un buon rilassamento della muscolatura oro facciale;
• Bite di Riposizionamento: utilizzato per riposizionare correttamente le ossa mandibolari e mascellari del paziente;
• Bite di Distrazione: consigliato in casi di compressione del legamento posteriore.

In cosa consiste una visita gnatologica?

Di solito, lo specialista valuta attentamente l’anamnesi del paziente: non dimentichiamo che ognuno di noi ha una propria storia clinica, che deve essere esaminata, se si vuole intraprendere un adeguato piano di cura.

La visita gnatologica permette:

• - di capire se i disturbi manifestati dal paziente siano collegabili a problemi di malocclusione;
• - di individuare il reale rapporto di funzionamento tra la mandibola ed il cranio;
• - di proporre adeguati interventi correttivi.

Il paziente, in base al caso specifico, viene sottoposto ad una serie di esami, che permettono di avere un quadro clinico più ampio e dettagliato della situazione:

• la Risonanza Magnetica delle ATM;
• l’Orto-panoramica;
• la kinesiografia mandibolare;
• la TAC;
• l’Elettromiografia.

L’esame più completo è la cine-risonanza, che consiste in una serie di fotogrammi che descrivono, attraverso un video, i movimenti dei condili e del disco articolare. Questo esame permette di individuare, rapidamente, la presenza di eventuali patologie o disfunzioni articolari.

L’obiettivo principale della gnatologia è: garantire un generale benessere psicofisico al paziente, migliorando nettamente la qualità della sua vita!